Poesia dedicata a mamma mia
Oggi festa di Santa Lucia
onomastico di fù mamma mia
Ero un tenero bambino quando mi hai lasciato
nel lungo cammin di mia vita mai mi sono scordato
Quando il mio pensiero si ferma a quel infausto giorno
che sei partita senza più fare ritorno
Mi è rimasta impressa quella testa appoggiata al cuscino
ed ho voluto darti l'ultimo bacino
Quella bara è stata bagnata dal pianto dei tuoi bambini
che erano tanto piccini, poverini
Però l'anima dal tuo corpo s'è staccata
per presentarsi al giudice supremo ed essere giudicata
I tuoi figli che si sono sparsi su questo mondo
ad uno ad uno ti verranno tutti attorno
E così tutti assieme, mamma figli e papà
canteremo la canzone dell'eterna felicità
Quel canto trasformato in melodia
sarà la preghiera più bella che ci sia
Anch'io sono in attesa di quel giorno che non si sa quando
mi unirò a quel coro che sta cantando
E dirò a te cara mamma mia
tu sei per me l'anima più bella che ci sia
Quanto dolore in quel infausto giorno
che sei partita senza più fare ritorno
La morte in quel giorno di li è passata
senza guardare il grande dolore ti ha chiamata
E tu lasciando il tuo corpo su questa terra
l'anima tua se n'è andata dove c'è la pace vera
Il tuo corpo al cimitero l'hanno portato
accompagnato da tanta gente e poi li l'hanno lasciato
Quella bara è stata seguita anche dai tuoi bambini
con fatica la seguivano perchè erano tanto piccini
Guardavano quel corteo con gli occhi spaventati
la loro mamma dal cielo li ha accompagnati
Mamma, questo nome nell'aria si sentiva
erano quei quattro bambini che sconvolti la seguivano
Una zolla di terra su quella bara han gettato
questo vuol dire è l'ultimo contatto
Ora quei bambini che adulti sono diventati
invocano quella mamma che li ha tanto amati
Quando un giorno nonno diventerai
sei sulla buona strada e non arrabbiarti mai
E guarda quell'esserino che nonno ti chiama
e non portarlo mai via dalla mamma
E quando te lo dà per custodire
una grande gioia dentro di te si farà sentire
Lo prenderai per mano ed in giro lo porterai
dove non ci sono pericoli quel luogo sceglierai
Guarda quella delicata manina
non stringerla troppo perchè si rovina
Dentro la tua mano rugosa e tremante
è come un delicato fiore strappato all'istante
Ma un giorno quella manina diventerà operosa
ed accarezzerà quel tuo volto stanco che si riposa
Su quel volto tanti anni sono passati
ed ora rifletti in che modo li hai usati
Seminando il tuo buon seme sulla buona terra
oppure fra i rovi dove non si vede mai la primavera
Ora che non puoi più seminare per cause naturali
guarda quei pargoli a giocare e non sgridarli
Loro corrono soltanto da farti stordire
attendi con pazienza il gioco sta per finire
Potrai accompagnare dalla mamma il tuo pargoletto
e sentirai i battiti del tuo cuore in modo perfetto
Chiudiamo queste rime in buona armonia
sperando che i bravi nonni non se ne vadino via
E tu nonno starai alla finestra per guardare
tutto quello che vogliono fare
E tu se puoi cerca non metterci il becco
tanto il tuo consiglio conta come un fico secco
Fra le tante notizie che si sente
una battaglia doveva essere imminente
Si sta preparando all'alto comando
ma non si sa ne come ne quando
Un giorno arriverà l'ordine alle truppe di quel luogo
e tutti si preparano a quell'ansia dar sfogo
Le colonne si mettono in cammino
per arrivare dove il nemico è più vicino
Noi carristi ci hanno fatto andare
vicino al fronte che si doveva attaccare
Di carri (L3) eravamo dotati
piccoli gioielli e noi eravamo soddisfatti
I primi albori si delineano nel cielo
quando l'infermo ha squarciato il suo velo
Tutti i cannoni si misero a sparare
verso quel luogo che si doveva conquistare
Anche l'aviazione interviene con efficacia
sganciando le loro bombe sul nemico di faccia
Noi eravamo pronti a fianco ai carri
come noi erano pronti tutti i militari
Una voce scandisce la parola "motori"
che ai carristi fa sobbalzare i cuori
Ci lanciammo con le armi strepitanti
e su per un colle si andava tutti quanti
I cannoni smisero di sparare
e l'aviazione non si fece più desiderare
Ora la lotta incominciò furibonda
come quando il remo fende l'onda
In quell'inferno non si vedeva niente
dalla polvere e dal fuoco prepotente
I carri hanno raggiunto la meta stabilita
per i carristi la battaglia è finita
Quanti morti, quanti feriti su quella terra
sono i risultati per chi fa la guerra
Quel giorno ormai era consumato
il sole lanciava i suoi ultimi raggi su quel prato
Un ferito lancia un messaggio su quei raggi solari
con la speranza che arrivino nel cervello dei suoi cari
L'ultima parola esce dalla bocca piano piano
ed è la parola mamma, destinata andar lontano
Una mamma nel crepuscolo della sera
volge a Dio la sua umile preghiera
O Signore che tutto vedi e tutto puoi
fa tornare salvi dalla guerra quei figli tuoi
Il sole piano piano tramontava
e su quel prato il figlio prediletto spirava
Percorrendo questi sentieri caro anziano
sorprese ne troverai ma non portano danno
Camminando però devi stare attento
perchè insidie ne puoi trovare ad ogni momento
Granitici colossi ti sbarreranno la via
facendoti deviare per la prima che ci sia
E proprio qui ti fermeari a guardare
tutto quello che il tuo cervello può incamerare
Quelle lisce pareti rocciose
che svettano nel limpido cielo maestose
Selve di pini coprono le falde di queste montagne
dove scorrono limpide acque e non stagne
Formando piccoli ruscelli e poi torrenti
che scorrono placidi facendo tutti contenti
Quelle acque nel loro perenne andare
il lago rosso vanno ad alimentare
Questo lago rosso lo chiamano tutti
perchè questo colore ogni anno assumono i suoi flutti
Attorniato da tanti fiori alpestri
diventa una perla che brilla in questi luoghi silvestri
I rododendri con tanti altri fiori
formano un tappeto floreale dai tanti colori
A piedi si può fare tutto il giro
ma quando sei arrivato pesante è il tuo respiro
Però se questo sacrificio si può chiamare
se ti senti un po' in forma vale la pena poterlo fare
Quando lascerete questo lago con i suoi tanti fiori
porterete un pezzetto di lago rosso dentro i vostri cuori
Incontro con gli anziani di Torreglia
Quanti anni son passati
nel tuo cervello accastati
tutti là dentro messi per benino
per poterli ricordare a puntino
Il nostro cervello è come uno scatolone
dove dentro si butta tutto quello a noi in visione
in tanti anni da noi passati
quanti ricordi in quello scatolone abbiamo gettati
ricordi belli ed emozionanti
ricordi brutti e terrificanti
E fra tutti i ricordi più belli
troveremo il bene fatto ai nostri fratelli
e tra i tristi da mettere in evidenza
sono quelli che molte volte ci han fatto perdere la pazienza
Sulla storia di noi anziani
bisognerebbe riflettere non solo oggi ma anche domani
In tutto il mondo stampa e televisione
occupan tanto spazio per noi anziani con passione
ma per quello che dovrebbero fare veramente
le autorità preposte hanno l'orecchio che non ci sente
Noi non siamo esigenti
di poco ci accontentiamo per essere contenti
ma però neanche vogliamo
che con tante promesse ci portino inganno
Su con il morale giovani di ieri
che delle nostre imprese dobbiamo essere fieri
E a testa alta dobbiamo andare
per cercare quelle cose che ancora ci possono soddisfare
E il ruolo che ci aspetta in questo mondo
cerchiamo di volerlo completo e tondo
Mentre il sole a ponente se ne muore
un battito struggente ha il nostro cuore
il perchè è presto detto
nel tramonto anche noi ci siamo dentro
Quanti ricordi nel nostro passato
che tanto gli occhi come il cuore ha emozionato
Ed ecco che l'emozione lacrime dagli occhi fa versare
guardando tutto quello che gli altri fanno e noi non possiamo fare
Una gocciolina d'acqua caduta ai monti deve andare al mare
ma per arrivare quanti ostacoli deve attraversare
ma dopo un lungo percorso tanto affannoso
ecco che arriva un ben meritato riposo
Le acque in quel tratto sono calme e tranquille
che ormai il tratto è breve e lo si fa in grande stile
non ricorda più gli aspri passaggi che ha dovuto fare
per arrivare incolume a questo benedetto mare
Anche noi siamo in dirittura d'arrivo
per noi il mare è il Paradiso
Lasciando Torreglia un pulman incomincia il suo viaggio
per portare questo gruppo di persone dove ne traranno vantaggio
La strada è lunga ma alto è il morale
di questa gente che pian piano in montagna sale
Fra queste cime meravigliose sei arrivato
ma un pezzetto del tuo cuore al paese hai lasciato
Quel pezzetto sei sicuro che palpiterà
fra amici e parenti che laggiù se ne stà
Ma il tuo corpo con il resto quassù hai portato
per rimanere di questi luoghi sodisfatto
Al mattino quando dalla tua stanza lanci il tuo sguardo
i tuoi polmoni respirano quell'aria fresca senza riguardo
E poi i tuoi occhi muovendosi vanno a posarsi
su quelle vette innevate e su quelle nevi vorebbero fermarsi
E quando il tuo passo su per i dirupi vuoi portare
devi stare molto attento perchè potresti cascare
Lunghe passeggiate per questi monti tu farai
ma quando al tuo albergo farai ritorno stanco sarai
Quella stanchezza a te paura non farà
perchè nel tuo cervello tante cose belle entrerà
E quando ad una delle tante meraviglie ti troverai
i tuoi occhi a guardarla non si stancheranno mai
Si aprirà dall'emozione il tuo cuore
per fare posto a queste bellezze del Signore
Lungo la strada da te percorsa se non lo sai
in un meraviglioso luogo un tempio a Maria troverai
E proprio in questo luogo il tuo piede si fermerà
per invocare con un'ave colei che ti proteggerà
E di questa protezione certo ne sarai
se l'amore per tutto ciò che ti circonda sentirai
E mentre per queste montagne girovagando vai
il laghetto di Carezza troverai
Con le sue acque dal colore turchino
a guardarlo non ti stanchi nemmeno un pochino
E su quelle acque cosi limpide ed azzurrine
si specchia il Latemar con le sue cime
E si sale sempre più in su verso un colosso
si chiama Sella con il suo passo che ti sembra venire adosso
Terminata questa gita in luoghi così affascinanti
entriamo al Puller che ci aspetta per ristorarci
E così cari amici che quassu siamo venuti
elogiamo il Puller con il suo ..... che ci ha ben pasciuti
Ed un evviva strepitoso fare noi vogliamo
a Malè con i suoi abitanti che noi lasciamo
Per rientrare al nostro paesello
che per noi sarà sempre il più bello
Dalle tortuose acque del torrente
un brontolio stridente si sente
Sono acque che a valle scendono
e tutto quello che trovano se lo prendono
Portandolo giù sempre piu in giù fino al mare
attraversando verdi vallate senza uguale
Ma quando queste acque al mare arriveranno
una brutta sorpresa troveranno
Dovranno immischiarsi alle acque del mare
putrefatte da inquinamento e ci devono stare
Ma la fauna marina grida in coro
ah, finalmente un po' di ristoro
Ecco che allora un grido si leva da queste vette
non inquinate quest'acqua che diamo a chi ha sete
Il mormorio dell'acqua si confonde
con il ciarlio della gente che chiama e risponde
Questa gente venuta da vicino e da lontano
qui si incontra per stare assieme e stringersi la mano
Sono della seconda, terza e quarta età
ma con precisione nessuno mai lo saprà
Sono arzilli e camminano su e giù
per sentieri scoscesi che vanno molto in su
E guardano tutto quello che è a loro disposizione
messo ai suoi piè senza confusione
O pensionati che da varie regioni venite
stringete amicizie fra voi che saranno molto sentite
Per fare crescere fra i popoli il vero amore
necessario per vivere in questo mondo senza dolore
Domani questi meravigliosi luoghi lascierete
e pieni di gioia alle vostre case tornerete
Lasciando alle vostre spalle un dolce ricordo
di questo meraviglioso periodo di riposo
Quanto amore nel nostro cuore noi porteremo
e se Iddio lo vorrà un altr'anno ci incontreremo
Non chiamarmi vecchio ma chiamami anziano
che per percorrere la lunga strada ti darò una mano
La lunga strada incomincia da bambino
per finire quando lo vorrà il destino
Il passato potrai studiare attentamente
il presente sotto gli occhi ce l'hai prepotente
Ma per il futuro, per l'intera umanità
è un'incognita misteriosa che nessuno mai saprà
Ecco che allora l'anziano entra in scena
per dire alla gente io sono ancora in lena
Magari traballando continuo le giornate sfoderare
per trovare quelle che si lasciano desiderare
E quando si alza al mattino di buonora
cerca in tutti i modi essere utile ancora
Ma la strada continua in salita e discesa
per arrivare al grande luogo d'attesa
E quando il Padre celeste lo vorrà
una grande porta che ci separa si aprirà
Per quella porta tutti dovrem passare
dove i buoni dai cattivi bisogna separare
E come un fiore da giardino sarai reciso
per adornare il grande luogo, il Paradiso
Solo allora se la grande strada avrai percorso con amore
vedrai una grande luce, che è il Signore
Ecco che allora l'anziano vecchio più non sarà
ma sarà un giovane per tutta l'eternità
E qui finisce la lunga strada caro anziano
ma se puoi cerca ancora di guardare lontano
Per trovare nel giardino di questo mondo qualche fiore
per portarlo in omaggio al Signore
O gente che lavorate i campi
voi date da mangiare a tutti quanti
Questo grido viene dalla terra amica
e tutti sanno che a lavorarla è fatica
Ma quello che vi lavora con passione
guarda salvare la sua professione
Colt diretti da tutti sono chiamati
e tenuti di poco conto sempre stati
Questo però dice un contadino
se non mi puoi soffrire non starmi vicino
Io l'aria non voglio contaminare
ma questa terra la voglio tanto amare
E quando l'alba si tinge di rosa
lascio l'alcova per chi si riposa
Il mio sguardo fissa il sole nascente
che sulla terra fa nascere la semente
Quel seme rigoglioso crescerà
per dare alla gente tanta felicità
Seminato nel campo dal contadino
che per far questo si alza di buon mattino
Non solo del grano sappiamo trattare
ma anche un buon vigneto sappiamo coltivare
Da dove si estrae un vino buono e generoso
che se alzi un po' il gomito ti mette a riposo
Ma se lo bevi a dose controllata
ti da energia per continuare la giornata
All'aria aperta dei campi in fiore
eleviamo una preghiera al Signore
Perchè benedica questa nostra terra
e quelli che la lavorano da mane a sera
La primula e la violetta
gridano al mondo facciamo festa
perchè arriva questa signora primavera
per tutti coloro che nella vita spera
Anche per noi anziani sta arrivando
e il calore nelle vene ci sta portando
il profumo dei fiori riempie l'atmosfera
facendo più soave questa primavera
Anche noi che ci chiamano anziani
raccogliamo questi doni a piene mani
Entreranno nel nostro cervello
e diremo alla gente che il mondo è ancora bello
Basta saperlo vivere in buona armonia
e i dispiaceri che incontri cacciarli via
E per scacciarli in questo luogo devi venire
che tante parole buone ti faranno sentire
Salendo su questo colle alla spicciolata
vi troviamo imponente Villa Immacolata
Dove molta gente qui vi entra
per mettersi a posto con la coscienza
Noi pure siam saliti quassù
per prepararci a ricevere Gesù
Lo metteremo in trono nel nostro cuore
fonte inesauribile di tanto amore
Amore vero, cuore sincero
che solo negli anziani può esserci davvero
La lunga strada che abbiam fatta basta guardare
per trovare le azioni buone ma anche le amare
Quelle amare meglio sarebbe non ricordare
ma quelle buone devi inghirlandare
con i fiori del giardino del nostro cuore
annaffiati con il nostro grande amore
In quel giardino cercheremo di fare fiorire
i fiori più belli che ci faranno gioire
Facciamo un evviva a questi anziani
con l'augurio che qui un altr'anno ci stringeremo le mani
Quarantesimo anniversario di matrimonio
Gli anni passano nel tempo e si rincorrono
come le acque del fiume che nell'alveo scorrono
E scendono a valle e poi al mare
cosi gli anni lasciano il segno nel lor passare
Nelle tappe più salienti ti faranno gioire
ma ci sono anche ricordi che ti faranno soffrire
Qualche ricordo nostalgico non puoi dimenticare
perchè ha lasciato l'impronta che si puo verificare
Ecco nel cammino che devi seguire
una tappa importante che ti farà gioire
Hai voluto fermarti un po' per guardare
quello che ti sembra ancora poter fare
Organizzando una festa per un anniversario
sperando che tutti sian contenti, e non al contrario
Il tuo pensiero in questo momento
torna a quel giorno che eri molto contento
Avevi al tuo fianco una colombina
che del tuo cuore l'hai fatta regina
Entrasti in questa Chiesa dove l'unione fu benedetta
e vi torni dopo quarantanni senza fretta
Per entrare in Chiesa dei scalini devi salire
che quella volta li facesti senza soffrire
Ora invece pieno di acciacchi ci sei tornato
per salire quei gradini ti fan perdere il fiato
Ma nonostante tutto continuerai il tuo cammino
con la tua colomba a fianco che ti sarà sempre vicino
E passo dopo passo siete certi di arrivare
in quel luogo che tutti desiderano entrare
Per entrare però bisogna avere
l'anima pulita e bianca come la neve
Tutto questo si può trovare
basta non stancarsi mai di cercare
Un buon aiuto ve lo può dare sicuramente
Don Lucio, che troverete sempre tra la gente
Lui vi indicherà qual'è la strada migliore
che porterà sicuramente alla casa del Signore
Dove tutti gli acciacchi se ne andranno via
per lasciare il posto alla gioia, e così sia
Il sole sembra si sia dimenticato
a portare un po' di colore su quel prato
La galaverna con il suo bianco gelo
ha coperto fino all'ultimo stelo
I giorni tanto freddi e molto corti
non hanno tanto tempo per cambiare le sorti
Su quel prato tutto ghiacciato
avanza Silvestro tutto imbaccucato
Dove vai con questo freddo, mio caro Silvestro?
freddo o non freddo cerco fuggire al mio capestro
Armi in pugno tutti si sono preparati
a mezzanotte in punto tutti sono sodisfatti
A sparare adosso a quel povero Silvestrello
come fosse un delinquente o nulla di bello
Sono trecentosessantacinque i giorni dell'anno
e le colpe delle malefatte tutte a me le danno
Perchè sono l'ultimo della nidiata
devo sopportare tutto il peso dell'annata
Vorrei tanto a questa gente far capire
che tutti questi spari faranno si divertire
Ma se confrontassero il loro valore
dandolo ai poveri acquisterebbe molto più valore
Cosa rimane dopo tutto questo fracasso?
un po' di fumo che va verso il cielo e tanto sconquasso
E Silvestro non l'avete ucciso
si fa beffe di voi con un bel sorriso
E guardando quanto è sciocca la gente
che getta via tanti soldi per niente
Il 94 trotterellando se ne va
arriva il 95 e non si sa quel che farà
Circolo per anziani Auser
Al sorgere del sole Torreglia sei bella
attorniata dai colli brilli come una stella
Quei raggi dorati pieni di colore
si posano su Torreglia, sei bella come un fiore
Si canta queste rime per non dimenticare
quel gruppo di vecchietti che si danno da fare
Per preparare il luogo per potersi radunare
e tante loro storie potersi raccontare
Non sono vecchietti ma sono pagine di storia
che vengono scritte frugando nella memoria
E frugando attentamente vengono fuori
tante belle cose dal profumo dei fiori
Ma la storia non è scritta solo di cose belle
voltando pagina non trovi solo quelle
Ma anche di emozionanti ne puoi trovare
e qualche lacrima ti farà versare
Anziano se vuoi veramente stare bene
metti in un cantuccio tutte le tue pene
Fa apparire nel tuo viso
un dolce spensierato sorriso
Con queste premesse puoi stare sicuro
che il vivere felice sarà più duraturo
Affronta la vita che natura ti ha dato
guardando solo al bene e sarai soddisfatto
E quando la tremenda solitudine si fa sentire
vieni all'AUSER che le sofferenze farà lenire
Raccogliamo le energie che ancora ci da il Signore
per fare felice questo nostro vecchio cuore
Un colpo, un fischio, un sparo
bisogna cercare mettersi a riparo
In trincea oppure sotto terra
questo è il premio per chi fa la guerra
Seduti su un sasso, con la cassetta sulle ginocchia
si cerca in qualche modo fare la brutta copia
Una lettera si cerca potere inviare
ai nostri cari che tanto la stanno ad aspettare
E mentre con il pensiero si cerca parole belle
nostalgiche lacrime scendono giù per la pelle
Le lacrime bagneranno la carta che si sta per spedire
ed un nodo alla gola ci farà molto soffrire
Con il nostro pensiero cerchiamo andare lontano
dove i nostri cari pregando stanno
Una preghiera che parte dal cuore
perchè possiamo tornare in seno a tanto amore
Il cannone continua con il suo tiro preciso
mandando tante buone anime in Paradiso
Dove il Dio dei giusti sta aspettando proprio loro
dove la pace eterna è come un ristoro
Ecco che una voce di comando si fa sentire
dicendo preparatevi perchè bisogna uscire
Per attaccare il nemico che ci sta ad aspettare
con le armi in pugno pronte per sparare
La lotta fù cruenta e terribile
tutti cercano colpire se è possibile
Quando a sparare sono stufi
contano per terra quanti sono i caduti
Ma quel Dio buono e misericordioso
lascia alla terra i corpi e si porta in cielo le anime
dove trovano un meritato riposo
Dove vai pensionato con quel passo svelto
sembra che proprio questo giorno tu abbia scelto
Per andare per le strade gironzolare
mentre sai che alla fesya dell'Auser devi andare
Non vi sono motivi validi da poter disertare
questa bella festa che tutti dobbiamo andare
Anche tu pensionato sei invitato a questa bella festa
partecipando sei sicuro che nella testa qualcosa ci resta
Troverai amici e amiche per dialogare
e tante altre cose utili da imparare
Non è mai troppo tardi dice qualcuno
con un po' di buona volontà puoi sempre essere un buon alunno
Ti sei guardato bene allo specchio stamattina
per fare diventare bella la tua faccina
E se qualche ruga vuol fare la prepotente
domanda consiglio a qualcuno che lo sa fra questa gente
Per essere più sicuro quel qualcuno puoi trovare
fra queste dame che sei certo che a loro questo mestiere ci sanno fare
Sanno il modo allo specchio potersi ammirare
quando credono avere finito devono ancora incominciare
Ma quando ha proprio finito finalmente
si sente molto ammirata dalla gente
Un ultimo tocco e un bel massaggio alla pelle
diranno a tutte le donne venite all'Auser se volete essere belle
Ma la vera bellezza non lo dice lo specchio
ma questa persona bisogna trattarla bene anche se sei vecchio
Dedicata al 4 Novembre 1996
Dall'alto di quel pennone sventola una bandiera
all'ombra di quel vessillo un popolo spera
Un popolo avvolto nel tricolore
che guarda quel vessillo con tanto amore
Uomini dal volto ferreo ed il polso possente
portarono quella bandiera fra le folle della gente
Quando il fuoco della guerra nella battaglia infuriava
la bandiera in quell'inferno sventolava
Quando la Patria si chiamava Italia unita
voluta dal popolo con il sangue e tanta fatica
Ora qualcuno la Patria vuol smembrare
e quella bandiera non vederla più sventolare
E issare su quel simbolico pennone
uno straccio senza valore e senza nome
Un tenue lamento si sente venire
dai campi di battaglia che han visto questi eroi morire
Si sono accasciati falciati dal fuoco nemico
con nel cuore l'amore del proprio sito
Hanno lasciato ai loro paesi il tesoro più grande del mondo
non sapendo che non avrebbero più fatto ritorno
Un mesto corteo scende piano piano
e si ferma al monumento di Luvigliano
Gli occhi di tutti sono puntati
su quelle lastre di marmo, dove sono scritti i nomi di questi soldati
Che in cruente battaglie sono caduti
lasciando un messaggio a noi tutti
Amate quella Patria che noi abbiam lasciato
venendo a morire da vero soldato
I nostri corpi li han sepolti nella terra
le nostre anime sono fuggite da quella guerra
Per riunirsi attorno a quel Dio misericordioso
che ha voluto premiarci con l'eterno riposo