Le Poesie


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Poesia dedicata a mamma mia

Oggi festa di Santa Lucia
onomastico di fù mamma mia

Ero un tenero bambino quando mi hai lasciato
nel lungo cammin di mia vita mai mi sono scordato

Quando il mio pensiero si ferma a quel infausto giorno
che sei partita senza più fare ritorno

Mi è rimasta impressa quella testa appoggiata al cuscino
ed ho voluto darti l'ultimo bacino

Quella bara è stata bagnata dal pianto dei tuoi bambini
che erano tanto piccini, poverini

Però l'anima dal tuo corpo s'è staccata
per presentarsi al giudice supremo ed essere giudicata

I tuoi figli che si sono sparsi su questo mondo
ad uno ad uno ti verranno tutti attorno

E così tutti assieme, mamma figli e papà
canteremo la canzone dell'eterna felicità

Quel canto trasformato in melodia
sarà la preghiera più bella che ci sia

Anch'io sono in attesa di quel giorno che non si sa quando
mi unirò a quel coro che sta cantando

E dirò a te cara mamma mia
tu sei per me l'anima più bella che ci sia

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Poesia a mamma mia

Quanto dolore in quel infausto giorno
che sei partita senza più fare ritorno

La morte in quel giorno di li è passata
senza guardare il grande dolore ti ha chiamata

E tu lasciando il tuo corpo su questa terra
l'anima tua se n'è andata dove c'è la pace vera

Il tuo corpo al cimitero l'hanno portato
accompagnato da tanta gente e poi li l'hanno lasciato

Quella bara è stata seguita anche dai tuoi bambini
con fatica la seguivano perchè erano tanto piccini

Guardavano quel corteo con gli occhi spaventati
la loro mamma dal cielo li ha accompagnati

Mamma, questo nome nell'aria si sentiva
erano quei quattro bambini che sconvolti la seguivano

Una zolla di terra su quella bara han gettato
questo vuol dire è l'ultimo contatto

Ora quei bambini che adulti sono diventati
invocano quella mamma che li ha tanto amati

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Per la festa dei nonni

Quando un giorno nonno diventerai
sei sulla buona strada e non arrabbiarti mai

E guarda quell'esserino che nonno ti chiama
e non portarlo mai via dalla mamma

E quando te lo dà per custodire
una grande gioia dentro di te si farà sentire

Lo prenderai per mano ed in giro lo porterai
dove non ci sono pericoli quel luogo sceglierai

Guarda quella delicata manina
non stringerla troppo perchè si rovina

Dentro la tua mano rugosa e tremante
è come un delicato fiore strappato all'istante

Ma un giorno quella manina diventerà operosa
ed accarezzerà quel tuo volto stanco che si riposa

Su quel volto tanti anni sono passati
ed ora rifletti in che modo li hai usati

Seminando il tuo buon seme sulla buona terra
oppure fra i rovi dove non si vede mai la primavera

Ora che non puoi più seminare per cause naturali
guarda quei pargoli a giocare e non sgridarli

Loro corrono soltanto da farti stordire
attendi con pazienza il gioco sta per finire

Potrai accompagnare dalla mamma il tuo pargoletto
e sentirai i battiti del tuo cuore in modo perfetto

Chiudiamo queste rime in buona armonia
sperando che i bravi nonni non se ne vadino via

E tu nonno starai alla finestra per guardare
tutto quello che vogliono fare

E tu se puoi cerca non metterci il becco
tanto il tuo consiglio conta come un fico secco

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Una battaglia

Fra le tante notizie che si sente
una battaglia doveva essere imminente

Si sta preparando all'alto comando
ma non si sa ne come ne quando

Un giorno arriverà l'ordine alle truppe di quel luogo
e tutti si preparano a quell'ansia dar sfogo

Le colonne si mettono in cammino
per arrivare dove il nemico è più vicino

Noi carristi ci hanno fatto andare
vicino al fronte che si doveva attaccare

Di carri (L3) eravamo dotati
piccoli gioielli e noi eravamo soddisfatti

I primi albori si delineano nel cielo
quando l'infermo ha squarciato il suo velo

Tutti i cannoni si misero a sparare
verso quel luogo che si doveva conquistare

Anche l'aviazione interviene con efficacia
sganciando le loro bombe sul nemico di faccia

Noi eravamo pronti a fianco ai carri
come noi erano pronti tutti i militari

Una voce scandisce la parola "motori"
che ai carristi fa sobbalzare i cuori

Ci lanciammo con le armi strepitanti
e su per un colle si andava tutti quanti

I cannoni smisero di sparare
e l'aviazione non si fece più desiderare

Ora la lotta incominciò furibonda
come quando il remo fende l'onda

In quell'inferno non si vedeva niente
dalla polvere e dal fuoco prepotente

I carri hanno raggiunto la meta stabilita
per i carristi la battaglia è finita

Quanti morti, quanti feriti su quella terra
sono i risultati per chi fa la guerra

Quel giorno ormai era consumato
il sole lanciava i suoi ultimi raggi su quel prato

Un ferito lancia un messaggio su quei raggi solari
con la speranza che arrivino nel cervello dei suoi cari

L'ultima parola esce dalla bocca piano piano
ed è la parola mamma, destinata andar lontano

Una mamma nel crepuscolo della sera
volge a Dio la sua umile preghiera

O Signore che tutto vedi e tutto puoi
fa tornare salvi dalla guerra quei figli tuoi

Il sole piano piano tramontava
e su quel prato il figlio prediletto spirava

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Lago Rosso

Percorrendo questi sentieri caro anziano
sorprese ne troverai ma non portano danno

Camminando però devi stare attento
perchè insidie ne puoi trovare ad ogni momento

Granitici colossi ti sbarreranno la via
facendoti deviare per la prima che ci sia

E proprio qui ti fermeari a guardare
tutto quello che il tuo cervello può incamerare

Quelle lisce pareti rocciose
che svettano nel limpido cielo maestose

Selve di pini coprono le falde di queste montagne
dove scorrono limpide acque e non stagne

Formando piccoli ruscelli e poi torrenti
che scorrono placidi facendo tutti contenti

Quelle acque nel loro perenne andare
il lago rosso vanno ad alimentare

Questo lago rosso lo chiamano tutti
perchè questo colore ogni anno assumono i suoi flutti

Attorniato da tanti fiori alpestri
diventa una perla che brilla in questi luoghi silvestri

I rododendri con tanti altri fiori
formano un tappeto floreale dai tanti colori

A piedi si può fare tutto il giro
ma quando sei arrivato pesante è il tuo respiro

Però se questo sacrificio si può chiamare
se ti senti un po' in forma vale la pena poterlo fare

Quando lascerete questo lago con i suoi tanti fiori
porterete un pezzetto di lago rosso dentro i vostri cuori

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Incontro con gli anziani di Torreglia

Quanti anni son passati
nel tuo cervello accastati
tutti là dentro messi per benino
per poterli ricordare a puntino

Il nostro cervello è come uno scatolone
dove dentro si butta tutto quello a noi in visione
in tanti anni da noi passati
quanti ricordi in quello scatolone abbiamo gettati
ricordi belli ed emozionanti
ricordi brutti e terrificanti

E fra tutti i ricordi più belli
troveremo il bene fatto ai nostri fratelli
e tra i tristi da mettere in evidenza
sono quelli che molte volte ci han fatto perdere la pazienza

Sulla storia di noi anziani
bisognerebbe riflettere non solo oggi ma anche domani

In tutto il mondo stampa e televisione
occupan tanto spazio per noi anziani con passione
ma per quello che dovrebbero fare veramente
le autorità preposte hanno l'orecchio che non ci sente

Noi non siamo esigenti
di poco ci accontentiamo per essere contenti
ma però neanche vogliamo
che con tante promesse ci portino inganno

Su con il morale giovani di ieri
che delle nostre imprese dobbiamo essere fieri

E a testa alta dobbiamo andare
per cercare quelle cose che ancora ci possono soddisfare

E il ruolo che ci aspetta in questo mondo
cerchiamo di volerlo completo e tondo

Mentre il sole a ponente se ne muore
un battito struggente ha il nostro cuore
il perchè è presto detto
nel tramonto anche noi ci siamo dentro

Quanti ricordi nel nostro passato
che tanto gli occhi come il cuore ha emozionato

Ed ecco che l'emozione lacrime dagli occhi fa versare
guardando tutto quello che gli altri fanno e noi non possiamo fare

Una gocciolina d'acqua caduta ai monti deve andare al mare
ma per arrivare quanti ostacoli deve attraversare
ma dopo un lungo percorso tanto affannoso
ecco che arriva un ben meritato riposo

Le acque in quel tratto sono calme e tranquille
che ormai il tratto è breve e lo si fa in grande stile
non ricorda più gli aspri passaggi che ha dovuto fare
per arrivare incolume a questo benedetto mare

Anche noi siamo in dirittura d'arrivo
per noi il mare è il Paradiso

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Pensionati di Torreglia

Lasciando Torreglia un pulman incomincia il suo viaggio
per portare questo gruppo di persone dove ne traranno vantaggio

La strada è lunga ma alto è il morale
di questa gente che pian piano in montagna sale

Fra queste cime meravigliose sei arrivato
ma un pezzetto del tuo cuore al paese hai lasciato

Quel pezzetto sei sicuro che palpiterà
fra amici e parenti che laggiù se ne stà

Ma il tuo corpo con il resto quassù hai portato
per rimanere di questi luoghi sodisfatto

Al mattino quando dalla tua stanza lanci il tuo sguardo
i tuoi polmoni respirano quell'aria fresca senza riguardo

E poi i tuoi occhi muovendosi vanno a posarsi
su quelle vette innevate e su quelle nevi vorebbero fermarsi

E quando il tuo passo su per i dirupi vuoi portare
devi stare molto attento perchè potresti cascare

Lunghe passeggiate per questi monti tu farai
ma quando al tuo albergo farai ritorno stanco sarai

Quella stanchezza a te paura non farà
perchè nel tuo cervello tante cose belle entrerà

E quando ad una delle tante meraviglie ti troverai
i tuoi occhi a guardarla non si stancheranno mai

Si aprirà dall'emozione il tuo cuore
per fare posto a queste bellezze del Signore

Lungo la strada da te percorsa se non lo sai
in un meraviglioso luogo un tempio a Maria troverai

E proprio in questo luogo il tuo piede si fermerà
per invocare con un'ave colei che ti proteggerà

E di questa protezione certo ne sarai
se l'amore per tutto ciò che ti circonda sentirai

E mentre per queste montagne girovagando vai
il laghetto di Carezza troverai

Con le sue acque dal colore turchino
a guardarlo non ti stanchi nemmeno un pochino

E su quelle acque cosi limpide ed azzurrine
si specchia il Latemar con le sue cime

E si sale sempre più in su verso un colosso
si chiama Sella con il suo passo che ti sembra venire adosso

Terminata questa gita in luoghi così affascinanti
entriamo al Puller che ci aspetta per ristorarci

E così cari amici che quassu siamo venuti
elogiamo il Puller con il suo ..... che ci ha ben pasciuti

Ed un evviva strepitoso fare noi vogliamo
a Malè con i suoi abitanti che noi lasciamo

Per rientrare al nostro paesello
che per noi sarà sempre il più bello

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Torrente di montagna

Dalle tortuose acque del torrente
un brontolio stridente si sente

Sono acque che a valle scendono
e tutto quello che trovano se lo prendono

Portandolo giù sempre piu in giù fino al mare
attraversando verdi vallate senza uguale

Ma quando queste acque al mare arriveranno
una brutta sorpresa troveranno

Dovranno immischiarsi alle acque del mare
putrefatte da inquinamento e ci devono stare

Ma la fauna marina grida in coro
ah, finalmente un po' di ristoro

Ecco che allora un grido si leva da queste vette
non inquinate quest'acqua che diamo a chi ha sete

Il mormorio dell'acqua si confonde
con il ciarlio della gente che chiama e risponde

Questa gente venuta da vicino e da lontano
qui si incontra per stare assieme e stringersi la mano

Sono della seconda, terza e quarta età
ma con precisione nessuno mai lo saprà

Sono arzilli e camminano su e giù
per sentieri scoscesi che vanno molto in su

E guardano tutto quello che è a loro disposizione
messo ai suoi piè senza confusione

O pensionati che da varie regioni venite
stringete amicizie fra voi che saranno molto sentite

Per fare crescere fra i popoli il vero amore
necessario per vivere in questo mondo senza dolore

Domani questi meravigliosi luoghi lascierete
e pieni di gioia alle vostre case tornerete

Lasciando alle vostre spalle un dolce ricordo
di questo meraviglioso periodo di riposo

Quanto amore nel nostro cuore noi porteremo
e se Iddio lo vorrà un altr'anno ci incontreremo

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La lunga strada

Non chiamarmi vecchio ma chiamami anziano
che per percorrere la lunga strada ti darò una mano

La lunga strada incomincia da bambino
per finire quando lo vorrà il destino

Il passato potrai studiare attentamente
il presente sotto gli occhi ce l'hai prepotente

Ma per il futuro, per l'intera umanità
è un'incognita misteriosa che nessuno mai saprà

Ecco che allora l'anziano entra in scena
per dire alla gente io sono ancora in lena

Magari traballando continuo le giornate sfoderare
per trovare quelle che si lasciano desiderare

E quando si alza al mattino di buonora
cerca in tutti i modi essere utile ancora

Ma la strada continua in salita e discesa
per arrivare al grande luogo d'attesa

E quando il Padre celeste lo vorrà
una grande porta che ci separa si aprirà

Per quella porta tutti dovrem passare
dove i buoni dai cattivi bisogna separare

E come un fiore da giardino sarai reciso
per adornare il grande luogo, il Paradiso

Solo allora se la grande strada avrai percorso con amore
vedrai una grande luce, che è il Signore

Ecco che allora l'anziano vecchio più non sarà
ma sarà un giovane per tutta l'eternità

E qui finisce la lunga strada caro anziano
ma se puoi cerca ancora di guardare lontano

Per trovare nel giardino di questo mondo qualche fiore
per portarlo in omaggio al Signore

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I lavoratori della terra

O gente che lavorate i campi
voi date da mangiare a tutti quanti

Questo grido viene dalla terra amica
e tutti sanno che a lavorarla è fatica

Ma quello che vi lavora con passione
guarda salvare la sua professione

Colt diretti da tutti sono chiamati
e tenuti di poco conto sempre stati

Questo però dice un contadino
se non mi puoi soffrire non starmi vicino

Io l'aria non voglio contaminare
ma questa terra la voglio tanto amare

E quando l'alba si tinge di rosa
lascio l'alcova per chi si riposa

Il mio sguardo fissa il sole nascente
che sulla terra fa nascere la semente

Quel seme rigoglioso crescerà
per dare alla gente tanta felicità

Seminato nel campo dal contadino
che per far questo si alza di buon mattino

Non solo del grano sappiamo trattare
ma anche un buon vigneto sappiamo coltivare

Da dove si estrae un vino buono e generoso
che se alzi un po' il gomito ti mette a riposo

Ma se lo bevi a dose controllata
ti da energia per continuare la giornata

All'aria aperta dei campi in fiore
eleviamo una preghiera al Signore

Perchè benedica questa nostra terra
e quelli che la lavorano da mane a sera

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La primula e la violetta
La primula e la violetta
gridano al mondo facciamo festa
perchè arriva questa signora primavera
per tutti coloro che nella vita spera

Anche per noi anziani sta arrivando
e il calore nelle vene ci sta portando
il profumo dei fiori riempie l'atmosfera
facendo più soave questa primavera

Anche noi che ci chiamano anziani
raccogliamo questi doni a piene mani

Entreranno nel nostro cervello
e diremo alla gente che il mondo è ancora bello

Basta saperlo vivere in buona armonia
e i dispiaceri che incontri cacciarli via

E per scacciarli in questo luogo devi venire
che tante parole buone ti faranno sentire

Salendo su questo colle alla spicciolata
vi troviamo imponente Villa Immacolata

Dove molta gente qui vi entra
per mettersi a posto con la coscienza

Noi pure siam saliti quassù
per prepararci a ricevere Gesù

Lo metteremo in trono nel nostro cuore
fonte inesauribile di tanto amore

Amore vero, cuore sincero
che solo negli anziani può esserci davvero

La lunga strada che abbiam fatta basta guardare
per trovare le azioni buone ma anche le amare

Quelle amare meglio sarebbe non ricordare
ma quelle buone devi inghirlandare
con i fiori del giardino del nostro cuore
annaffiati con il nostro grande amore

In quel giardino cercheremo di fare fiorire
i fiori più belli che ci faranno gioire

Facciamo un evviva a questi anziani
con l'augurio che qui un altr'anno ci stringeremo le mani

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Quarantesimo anniversario di matrimonio

Gli anni passano nel tempo e si rincorrono
come le acque del fiume che nell'alveo scorrono

E scendono a valle e poi al mare
cosi gli anni lasciano il segno nel lor passare

Nelle tappe più salienti ti faranno gioire
ma ci sono anche ricordi che ti faranno soffrire

Qualche ricordo nostalgico non puoi dimenticare
perchè ha lasciato l'impronta che si puo verificare

Ecco nel cammino che devi seguire
una tappa importante che ti farà gioire

Hai voluto fermarti un po' per guardare
quello che ti sembra ancora poter fare

Organizzando una festa per un anniversario
sperando che tutti sian contenti, e non al contrario

Il tuo pensiero in questo momento
torna a quel giorno che eri molto contento

Avevi al tuo fianco una colombina
che del tuo cuore l'hai fatta regina

Entrasti in questa Chiesa dove l'unione fu benedetta
e vi torni dopo quarantanni senza fretta

Per entrare in Chiesa dei scalini devi salire
che quella volta li facesti senza soffrire

Ora invece pieno di acciacchi ci sei tornato
per salire quei gradini ti fan perdere il fiato

Ma nonostante tutto continuerai il tuo cammino
con la tua colomba a fianco che ti sarà sempre vicino

E passo dopo passo siete certi di arrivare
in quel luogo che tutti desiderano entrare

Per entrare però bisogna avere
l'anima pulita e bianca come la neve

Tutto questo si può trovare
basta non stancarsi mai di cercare

Un buon aiuto ve lo può dare sicuramente
Don Lucio, che troverete sempre tra la gente

Lui vi indicherà qual'è la strada migliore
che porterà sicuramente alla casa del Signore

Dove tutti gli acciacchi se ne andranno via
per lasciare il posto alla gioia, e così sia

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Notte di San Silvestro

Il sole sembra si sia dimenticato
a portare un po' di colore su quel prato

La galaverna con il suo bianco gelo
ha coperto fino all'ultimo stelo

I giorni tanto freddi e molto corti
non hanno tanto tempo per cambiare le sorti

Su quel prato tutto ghiacciato
avanza Silvestro tutto imbaccucato

Dove vai con questo freddo, mio caro Silvestro?
freddo o non freddo cerco fuggire al mio capestro

Armi in pugno tutti si sono preparati
a mezzanotte in punto tutti sono sodisfatti

A sparare adosso a quel povero Silvestrello
come fosse un delinquente o nulla di bello

Sono trecentosessantacinque i giorni dell'anno
e le colpe delle malefatte tutte a me le danno

Perchè sono l'ultimo della nidiata
devo sopportare tutto il peso dell'annata

Vorrei tanto a questa gente far capire
che tutti questi spari faranno si divertire

Ma se confrontassero il loro valore
dandolo ai poveri acquisterebbe molto più valore

Cosa rimane dopo tutto questo fracasso?
un po' di fumo che va verso il cielo e tanto sconquasso

E Silvestro non l'avete ucciso
si fa beffe di voi con un bel sorriso

E guardando quanto è sciocca la gente
che getta via tanti soldi per niente

Il 94 trotterellando se ne va
arriva il 95 e non si sa quel che farà

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Circolo per anziani Auser

Al sorgere del sole Torreglia sei bella
attorniata dai colli brilli come una stella

Quei raggi dorati pieni di colore
si posano su Torreglia, sei bella come un fiore

Si canta queste rime per non dimenticare
quel gruppo di vecchietti che si danno da fare

Per preparare il luogo per potersi radunare
e tante loro storie potersi raccontare

Non sono vecchietti ma sono pagine di storia
che vengono scritte frugando nella memoria

E frugando attentamente vengono fuori
tante belle cose dal profumo dei fiori

Ma la storia non è scritta solo di cose belle
voltando pagina non trovi solo quelle

Ma anche di emozionanti ne puoi trovare
e qualche lacrima ti farà versare

Anziano se vuoi veramente stare bene
metti in un cantuccio tutte le tue pene

Fa apparire nel tuo viso
un dolce spensierato sorriso

Con queste premesse puoi stare sicuro
che il vivere felice sarà più duraturo

Affronta la vita che natura ti ha dato
guardando solo al bene e sarai soddisfatto

E quando la tremenda solitudine si fa sentire
vieni all'AUSER che le sofferenze farà lenire

Raccogliamo le energie che ancora ci da il Signore
per fare felice questo nostro vecchio cuore

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Ricordi di trincea

Un colpo, un fischio, un sparo
bisogna cercare mettersi a riparo

In trincea oppure sotto terra
questo è il premio per chi fa la guerra

Seduti su un sasso, con la cassetta sulle ginocchia
si cerca in qualche modo fare la brutta copia

Una lettera si cerca potere inviare
ai nostri cari che tanto la stanno ad aspettare

E mentre con il pensiero si cerca parole belle
nostalgiche lacrime scendono giù per la pelle

Le lacrime bagneranno la carta che si sta per spedire
ed un nodo alla gola ci farà molto soffrire

Con il nostro pensiero cerchiamo andare lontano
dove i nostri cari pregando stanno

Una preghiera che parte dal cuore
perchè possiamo tornare in seno a tanto amore

Il cannone continua con il suo tiro preciso
mandando tante buone anime in Paradiso

Dove il Dio dei giusti sta aspettando proprio loro
dove la pace eterna è come un ristoro

Ecco che una voce di comando si fa sentire
dicendo preparatevi perchè bisogna uscire

Per attaccare il nemico che ci sta ad aspettare
con le armi in pugno pronte per sparare

La lotta fù cruenta e terribile
tutti cercano colpire se è possibile

Quando a sparare sono stufi
contano per terra quanti sono i caduti

Ma quel Dio buono e misericordioso
lascia alla terra i corpi e si porta in cielo le anime
dove trovano un meritato riposo

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Auser - Anniversario

Dove vai pensionato con quel passo svelto
sembra che proprio questo giorno tu abbia scelto

Per andare per le strade gironzolare
mentre sai che alla fesya dell'Auser devi andare

Non vi sono motivi validi da poter disertare
questa bella festa che tutti dobbiamo andare

Anche tu pensionato sei invitato a questa bella festa
partecipando sei sicuro che nella testa qualcosa ci resta

Troverai amici e amiche per dialogare
e tante altre cose utili da imparare

Non è mai troppo tardi dice qualcuno
con un po' di buona volontà puoi sempre essere un buon alunno

Ti sei guardato bene allo specchio stamattina
per fare diventare bella la tua faccina

E se qualche ruga vuol fare la prepotente
domanda consiglio a qualcuno che lo sa fra questa gente

Per essere più sicuro quel qualcuno puoi trovare
fra queste dame che sei certo che a loro questo mestiere ci sanno fare

Sanno il modo allo specchio potersi ammirare
quando credono avere finito devono ancora incominciare

Ma quando ha proprio finito finalmente
si sente molto ammirata dalla gente

Un ultimo tocco e un bel massaggio alla pelle
diranno a tutte le donne venite all'Auser se volete essere belle

Ma la vera bellezza non lo dice lo specchio
ma questa persona bisogna trattarla bene anche se sei vecchio

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Dedicata al 4 Novembre 1996

Dall'alto di quel pennone sventola una bandiera
all'ombra di quel vessillo un popolo spera

Un popolo avvolto nel tricolore
che guarda quel vessillo con tanto amore

Uomini dal volto ferreo ed il polso possente
portarono quella bandiera fra le folle della gente

Quando il fuoco della guerra nella battaglia infuriava
la bandiera in quell'inferno sventolava

Quando la Patria si chiamava Italia unita
voluta dal popolo con il sangue e tanta fatica

Ora qualcuno la Patria vuol smembrare
e quella bandiera non vederla più sventolare

E issare su quel simbolico pennone
uno straccio senza valore e senza nome

Un tenue lamento si sente venire
dai campi di battaglia che han visto questi eroi morire

Si sono accasciati falciati dal fuoco nemico
con nel cuore l'amore del proprio sito

Hanno lasciato ai loro paesi il tesoro più grande del mondo
non sapendo che non avrebbero più fatto ritorno

Un mesto corteo scende piano piano
e si ferma al monumento di Luvigliano

Gli occhi di tutti sono puntati
su quelle lastre di marmo, dove sono scritti i nomi di questi soldati

Che in cruente battaglie sono caduti
lasciando un messaggio a noi tutti

Amate quella Patria che noi abbiam lasciato
venendo a morire da vero soldato

I nostri corpi li han sepolti nella terra
le nostre anime sono fuggite da quella guerra

Per riunirsi attorno a quel Dio misericordioso
che ha voluto premiarci con l'eterno riposo

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